sabato 31 agosto 2019

II.

Ci troviamo a Philadelphia, su un tetto non troppo alto che deve essere di periferia. Ci guardiamo attorno, ma non impieghiamo troppo a trovare lei: sempre quella ragazza della caffetteria Denny's, sempre quella che leggeva un libro dall'aria pesante per ingannare il tempo. Attira di nuovo la nostra attenzione un po' perchè è l'unica anima viva - visibile - qua attorno, ed un po' perchè è distesa al suolo come una bambina: con le braccia aperte e le gambe appena divaricate, guarda il cielo, e l'azzurro dei suoi occhi acquosi si confonde con quello della distesa sopra di lei. Chissà cos'è che pensa, chissà qual è la fonte di quella curiosità famelica che affiora a tratti dalle iridi come dopo una lunga apnea.
Non sembra aver cambiato poi troppo lo stile: è sempre un po' goth, con quelle parigine velate - strappata su un ginocchio una - che terminano sulle cosce magre con balze ricamate, e che s'infilano in anfibi neri dalla punta consumata e dai lacci allentati; con quegli shorts immancabilmente neri sfilacciati, con quella maglia leggera - leggera lo è anche lei, ed ogni suo movimento - che riporta la dicitura " Stay Wild / Moon Child "; con il choker al collo, con tanti - troppi - bracciali al polso destro. C'è qualcosa, vicino a lei, che ci suscita immediatamente un brivido di familiarità: un cappello nero a falde larghe, che ci riporta alla caffetteria soltanto per un secondo, ed una borsa in pelle nera che non sembra essere stata riempita con più cura della volta precedente.

Qualcosa vibra, ad un certo punto: è un cellulare di vecchia generazione che la ragazza tira fuori da una tasca striminzita, ridicola rispetto all'ingombro di quel device che sembra provenire dal passato. Lo maneggia con una dimestichezza d'altri tempi, rapendo lo sguardo al cielo in favore d'uno schermo su cui visualizza qualcosa. Le bastano pochi istanti ed un battito di ciglia per svelarci il temperamento ribelle degli angoli delle labbra: vi si oppone tornando a guardare il cielo, come se nell'aria trovasse la forza, ma il motivo ci resta sconosciuto. Si oppone al sorriso, e questo le disegna una caratteristica fossetta proprio al lato dell'angolo destro della bocca: è solo un dispetto, non è un dono.