venerdì 12 aprile 2019

« Come hai detto che ti chiami?... »

« Chloe Corey. Te lo sei scordato...? »
« Quanti Corey conosci... »
« La mia famiglia... direi. Non credo esistano tanti altri Corey.
Perché me lo chiedi... Red? »
« Cazzi miei. »


Redback è ingiustamente brusco, si volta e salta, iniziando a scalar la parete neanche il mondo si fosse capovolto e lei e Galen Grace stessero osservando il mutante dall'alto. In realtà il mondo è più o meno storto come sempre e Redback e Galen Grace lo sanno bene, lei... 



Corey. E' sempre stato un cognome pesante per le spalle esili di una ragazza. Mai troppo un problema, però. Di chi è che parlava mamma? Di un cugino, qui a Philadelphia?


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mercoledì 3 aprile 2019

Il filo degli eventi.

Un cellulare rubato. Un ginocchio frantumato. Un incubo più che reale.

Sembrano collegati, il nesso appare logico, non è difficile immaginare il filo degli eventi che lega il primo elemento al secondo, e poi al terzo. Spesso, tuttavia, l'apparenza non è un'entità sincera.


Un uomo incappucciato che cammina indisturbato e che non pare destinato a destar attenzioni s'appropria di un cellulare che non gli appartiene, e si diverte a rovesciare una borsa di libri e tranquillità.

Un vigilante inatteso, in un vicolo buio e poco raccomandabile, finisce per abbassare la canna della pistola istintivamente puntata. E si lascia aiutare, per rimettersi in piedi, e colmare il vuoto lasciato dal primo uomo.

Un centro commerciale luminoso, affollato, diventa il teatro degli orrori e apre le tende ad un'oscurità reale e viva, che si dissipa in fretta quando un paio di occhi tornano visibili e vigili, e spaventati.


Il filo degli eventi è teso dall'apparenza che è pure ingannevole, e dalle mani di chi ha solo ventidue anni ma avrebbe già dovuto imparare a guardare oltre la realtà, oltre il visibile, oltre l'immaginabile.