martedì 12 novembre 2019

Questione di contrasti.

Il tocco di Iago e' ruvido, la mano su cui Chloe può concentrare lo sguardo è grezza, mangiata dalle cicatrici sulle nocche e dai tatuaggi che raccontano una vita di strada, un passato tormentato; una rosa rossa e piena di spine e la scritta F U C K una lettera per dito. Ruvida la sua mano, rudi i suoi tatuaggi. Chloe scorre con gli occhi su questi come se ci tenesse a registrare il contrasto fra ciò che le restituisce il suo senso percettivo, e ciò che le restituisce quello tattile, e visivo. Per qualche motivo, tale contrasto, alla fine riesce a farla sorridere di un sorriso piccolo e morbido.

Chloe Corey ignora ancora il fatto che sia fatta di contrasti almeno tanto quanto Iago: non ha i tatuaggi, lei, ma sorride sotto una maschera ch'è rude e apatica e che s'illude di poter guardare attraverso i suoi stessi occhi azzurri, senza che dei suoi occhi vispi e curiosi Khymeia abbia effettivamente niente. Non ha i tatuaggi, ma quelli non servono quando di sé cerca di nasconder tutto, quando nel buio colpisce e ferisce - E' per un buon fine, quando agli occhi del nemico di turno non è concesso più di qualche istante di luce azzurra - E' giusto così. Sono fatti di contrasti tutti i Soldiers, tutti i Vigilanti, tutti quelli che l'han affiancata nella notte per strada e nel giorno fra quattro mura, proprio come adesso nella Paperback Parlor con Iago: Iago è uno di loro, Iago è Narcis, Iago le stringe la mano - Quelle mani hanno ferito, ucciso, sguazzato nel sangue - e crede alla fiducia di cui lei parla. 

« Che colore ha... Questa fiducia? »

Come i bambini con le favole - le favole dopo gli incubi peggiori, le favole per tornare a dormire - Iago chiede di più, cerca i colori. Non bada al fatto che son frutti anch'essi dei giusti contrasti.

« E' verde: verde bello, verde brillante.
Come te quando sei pienamente te stesso, sotto il sole. »
Bruciante come gli occhi di Chloe, per un attimo, nel prender coscienza di ciò.

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