martedì 7 aprile 2020

Ice and Fire.

« Il tuo ragazzo che ne pensa di questo tuo look? »

Mamma non glielo aveva detto che l'azzurro degli occhi fosse un tratto distintivo dei Corey. Lo ha capito da sola, quando per la prima volta dopo tanto - troppo - tempo ha incrociato lo sguardo ghiacciato di quel certo cugino lontano. È proprio con la freddezza del ghiaccio che Giles Corey la giudica per il choker che ha al collo, infilandosi nella sua vita come un'amante fra le lenzuola. Dice di non esser bravo con quelle del suo genere, ma con lei è diverso: con lei Giles Corey è un perfetto adulatore, e sebbene una sola goccia di veleno non sappia turbare la quiete dell'aria, ad una ad una le parole dell'uomo finiscono con il deturpare ogni particella di pensiero che le ronza in testa. Dunque all’inizio non fa una piega, Chloe, le è facile rispondere a cuor leggero e tono deciso, ed è facile anche chiedere di più - chiedere ancora di quella soddisfazione che legge nell'unica riga di una risposta stringata. Sapere che Chloe - sua cugina, mipiacitroppoperfartidelmale - non abbia un fidanzato soddisfa Giles tanto quanto verificarne l’indipendenza, come fosse un marchio di garanzia, una riprova della verità bruciante servita sul tavolino in legno di quel bar del Devil’s Pocket, fra un thé verde ed un cappuccino.

« I Corey non sanno amare. »

Mamma non glielo aveva detto che l‘azzurro degli occhi fosse un tratto distintivo dei Corey. Ma mamma non le ha detto molto altro: niente di quel ghiaccio che avrebbe avvertito fin dentro le vene, immerso nel sangue tanto magico quanto sporco. Il sangue al quale devono la loro forza. Il sangue che, davvero, le impedisce di amare?


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